![]() |
la parola della domenica
Anno liturgico C
|
|
|
At
1,1-8a In un giorno come questo in cui andrebbero salvaguardati, cantati e non impalliditi i colori, io ancora una volta - e mi perdonerete - vado alla ricerca del versetto che sta all'inizio della narrazione, mi è troppo caro! Mi suona come un impallidimento averlo dimenticato per iniziare con "In quel tempo, Maria di Màgdala stava all'esterno, vicino al sepolcro", stava! Ben altro l'affaccio del racconto, eccolo: "Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio…". Mi bussa l'immagine di Maria di Magdala, cui basta quasi un niente di luce per uscire… Mi riempie di stupore sino a intenerirmi, anche dopo anni e anni, sempre. Mi viene raccontato il giorno e un'ora, e il rumore sommesso di una porta che si schiude, il cielo, che è ancora buio, e il calpestio dei passi di Maria - e chissà dove aveva casa o dove l'aveva presa in quei giorni - sola per la strada. A noi per uscire ben altro che un brivido di luce! "Il primo giorno della settimana" è scritto. E già queste parole schiudono suggestioni: annunciano un inizio, è un primo giorno, alludono a una cosa nuova. E dunque sarebbe togliere colore, profumo e vita alla Pasqua celebrarla semplicemente come ricordo di una cosa passata e non come di una cosa che accade. Accade oggi. Vi dirò che un soffio di parole mi si sono come riaccese quest'anno e mi hanno come accompagnato in questi giorni; ad evocarle le riflessioni di una amica, monaca del monastero di Bose, nel suo ritiro di inizio quaresima, parole tratte dal rotolo di Isaia: "Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete (Is 43,18-19)?" Siamo usciti anche noi questa mattina, come Maria di Magdala, la porta si è schiusa. E non certo per assistere a clamori di risurrezioni. Non finisce mai di stupire come nei vangeli non si metta a fuoco il momento della risurrezione, ma prendano luce, una e poi l'altra, le manifestazioni del Risorto: per strade, nel giardino, lungo il lago o in una locanda o al piano superiore di un casa, o sulla cima di un monte. E' nel giardino che Gesù va in cerca di Maria, la prima in assoluto. Maria che come ognuno di noi, ancora non riesce ad immaginare come Dio abbia fatto una cosa nuova, il nuovo più nuovo, se così si può dire. Ebbene la risurrezione è un "nuovo" che ha il passo del silenzio dei germogli, conosce una briciola di voce, il brivido di un piccolo apparire, che fa contrasto con la pretesa dell'abbagliare, l'ossessione del suonare la tromba, la frenesia del tutto subito, lo stordimento dell'immediato. A partire da Maria, l'amica, nel cui cuore è un affacciarsi a poco a poco, tra parole minime e silenzi. Sempre a stupirmi che nell'immediato nemmeno il timbro della voce di Gesù la ridesti: "Donna perché piangi? Chi cerchi". Poi il nome, "Maria", come soffio sulla brace, con la tenerezza che custodiva: quel nome fu il segno per il riconoscimento. Gli rispose: "Rabbuni", che ha sfumatura dolce: "Maestro mio". Per lei fu come passare dalla morte alla vita. Primo germoglio; poi a non finire germogli, perché a non finire, nuova - nuova anche oggi - è la linfa che scorre: "proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?". E mi ritorna - non finirò di raccontarvelo - quanto accadeva, anni e anni fa, nelle nostre campagne, all'annuncio della risurrezione, quando i chierichetti, dopo essere corsi a liberare le campane dal silenzio del venerdì santo perché ritornassero a cantare a voce sgolata la risurrezione, correvano fuori dal campanile ad abbracciare gli alberi. Era festa della linfa. E mi rimane la domanda - ed è bello che mi rimanga - : "Era desiderio di portare la linfa della risurrezione o era gioia di riconoscerla nei rami presi dai brividi di una notte imperdibile? Comunque festa della linfa che ci fa vivi e in germogliare: "proprio ora germoglia, non ve ne accorgete". Se stiamo alla narrazione dei vangeli all'inizio fu un raccontare di donne, prese per pazze. - la follia che oggi ci manca . Per questo vorrei oggi finire con voce di donna, ha un nome: Elisa Kidané, eritrea, missionaria comboniana, poetessa e giornalista. Scrive: "E
vanno le donne di ieri, nottetempo, provviste di olii profumati e coraggio
inaudito...
Lettura degli Atti degli Apostoli - At 1,1-8a Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l'adempimento della promessa del Padre, "quella - disse - che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo". Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: "Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?". Ma egli rispose: "Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi". Sal 117 (118) Questo è il giorno che ha fatto il Signore; rallegriamoci e in esso esultiamo. Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Dica Israele: "Il suo amore è per sempre". R La destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto prodezze. Non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore. R La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi. R Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi - 1Cor 15, 3-10a Fratelli, a voi ho trasmesso, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Lettura del Vangelo secondo Giovanni - Gv 20, 11-18 In quel tempo. Maria di Màgdala stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: "Donna, perché piangi?". Rispose loro: "Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto". Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?". Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: "Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo". Gesù le disse: "Maria!". Ella si voltò e gli disse in ebraico: "Rabbunì!" - che significa: "Maestro!". Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: "Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro"". Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: "Ho visto il Signore!" e ciò che le aveva detto.
|
|
|
Segnala
questa pagina ad un amico scrivi il suo indirizzo e-mail: |
||||